Obiettivi formativi
I risultati di apprendimento del Modulo 1 sono:
Trovare nuovi modi per facilitare incontri tra persone immgrate e la società locale,
Scoprire possibili aree di implementazione di metodi di scambio interculturale,
Conoscere nuove pratiche e direzioni nell'area della costruzione di comunità.
Introduzione
In questo capitolo viene discussa l’importanza dell’integrazione comunitaria e vengono studiati diversi percorsi e modalità per unire le persone immigrate a una società. Sono diversi gli ambiti che sono stati scelti e nei quali suggeriamo la realizzazione di modalità di scambio interculturale e di attivazione delle persone immigrate. A seguire, ci si concentra su dove e come implementare le attività che uniscono suddette persone alla società a livello di comunità locale, oltre a condividere e commentare le migliori pratiche di know-how ed esplorare nuovi modi per creare legami e reti tra le comunità.
Poiché il mondo attuale è sempre più diversificato, è ancora più importante il ruolo dell’educazione per la creazione di società inclusive e per spingere le persone ad andare oltre la semplice tolleranza e ad imparare e vivere insieme. Il report Migration, Displacement and Education: Building Bridges, not Walls considera proprio l’istruzione di giovani e adulti come il miglior strumento per affrontare la migrazione e l’accoglienza di nuove popolazioni. Infatti, persone immigrate e rifugiate sono vittime di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni e, più in generale – come dimostra anche una ricerca iniziale – non sono mai ben visti dal paese accogliente.
Noi partiamo dalla premessa che le basi dell’integrazione non riguardino solo un piano individuale e personale ma, piuttosto, un dialogo bidirezionale in cui riveste un ruolo importante anche un coinvolgimento più ampio: è un processo bilaterale che vede sia la volontà dei rifugiati di integrarsi, sia il desiderio dei paesi ospitanti di favorire tale integrazione (Strang & Ager, 2010). Si conviene che l’integrazione non sia solo un modo per rendere le persone immigrate membri della nuova società in cui vengono a vivere. Infatti, la promozione dello scambio nelle comunità locali è un processo a lungo termine; per questo motivo, col presente manuale si studia come promuovere lo scambio culturale e “incentivare le persone a vivere insieme, non solo a convivere”
Come affermato dal Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione, il processo di integrazione coinvolge tutti gli individui di una società:
“Lo stile di vita europeo è inclusivo. L’integrazione e l’inclusione sono fondamentali per le persone che arrivano in Europa, per le comunità locali e per il benessere a lungo termine delle nostre società e la stabilità delle nostre economie. Se vogliamo contribuire alla prosperità delle nostre società e delle nostre economie, dobbiamo sostenere tutti coloro che fanno parte della società e l’integrazione deve essere un diritto e un dovere per tutti.”
Integrazione non è Assimilazione
L’esperienza migratoria è un continuo processo di cambio d’identità, ma l’integrazione non implica l’assimilazione o la perdita della propria identità originale. I sentimenti di alienazione e gli ostacoli che le persone immigrate incontrano durante il loro processo di adattamento e di costruzione di una nuova vita fanno parte della negoziazione del loro nuovo posto nel mondo. Nelle società multiculturali contemporanee, le identità dei nuovi arrivati vengono rispettate e apprezzate dalla popolazione locale. Le persone immigrate possono avere diversi tipi di appartenenza, a volte complementari: infatti, un’integrazione di successo implica la conoscenza autonoma del nuovo Paese, dei suoi valori e dei suoi sistemi così come una padronanza della lingua locale.
Attivazione
L’inclusione sociale va di pari passo con la partecipazione attiva. Il nostro progetto pone l’accento sull’emancipazione delle persone immigrate, con l’obiettivo di farle integrare e responsabilizzare: renderle attive, spingerle ad essere individui indipendenti e ad essere proattivi e in grado di prendere decisioni, di crearsi un proprio progetto di vita e di realizzarsi personalmente è lo scopo alla base del progetto Citizen of the World. Tutto ciò è di fondamentale importanza per i nuovi arrivati svantaggiati, poco qualificati e istruiti. Come sottolinea il Piano d’azione della Commissione europea sull’integrazione e l’inclusione, è importante prevenire una scarsa valorizzazione delle persone immigrate e di consentire, invece, di raggiungere il loro massimo potenziale. Spesso chi sostiene le persone immigrate e rifugiate è accusato di vittimizzarle; per questo motivo, è fondamentale puntare sulla loro emancipazione, affinché vengano considerati come essere umani indipendenti e con un proprio potenziale e non come vittime o altri ruoli simili. Il nostro progetto non solo si propone di rendere le persone immigrate partecipi della vita culturale all’interno del nuovo paese, ma anche di favorirne l’accoglienza da parte del paese ospitante e di combattere la discriminazione. In questo modo, nel lungo periodo, si rafforza il livello di indipendenza delle persone immigrate. Strang e Ager (2010) sostengono che per la creazione di salde connessioni, sia necessario uno scambio reciprocamente vantaggioso, come le imprese di persone immigrate che supportano uno scambio sociale, favorendo una mutua e reciproca comprensione.
Comunità
Il lavoro di comunità e l’integrazione sociale sono dei processi lunghi e continui. Questo capitolo vuole essere una fonte di ispirazione per operatori e operatrici sociali e comunitari che lavorano con persone immigrate e rifugiate, per aiutarli a stabilirsi nel nuovo paese, a costruire il loro capitale sociale e sviluppare le loro capacità.
Ager e Strang (2008) considerano la connessione sociale come un fattore determinante nel processo di integrazione a livello locale. Per questo motivo, è importante che coloro che lavorano con persone immigrate cerchino di coinvolgerli all’interno delle comunità locali, non solo attraverso l’organizzazione di eventi e attività di scambio, ma anche attraverso altre iniziative a livello locale. Infatti, è importante non limitare le persone immigrate alle attività di una sola organizzazione, ma guidarle anche verso altre risorse e altri luoghi, tenerle informate sugli avvenimenti locali e gli eventi collettivi. In questo modo, grazie a interazioni positive con altre persone, si favorisce il processo di integrazione e la costruzione di un senso di appartenenza.
Disinformazione e pregiudizi
Con un numero sempre maggiore di persone immigrate e rifugiate nei paesi europei, sono molti quelli a dover affrontare episodi di razzismo e xenofobia all’interno delle società ospitanti. La creazione di spazi di scambio, dove persone immigrate e locali possano incontrarsi e interagire attivamente, è un compito di estrema urgenza degli enti pubblici, funzionari e lavoratori a vari livelli. Nel nostro progetto Citizen of the World crediamo che un’intensa esperienza personale possa essere una soluzione per affrontare e combattere la disinformazione e i pregiudizi, facendo capire a tutti che le persone immigrate sono in grado di dare il loro contributo e arricchire le nostre società. Allo stesso tempo, però, come abbiamo già detto, l’integrazione è un processo a doppio senso in cui è anche la società ospitante a doversi dimostrare coinvolta e partecipe in questa realtà che le persone vivono oggi, in cui la consapevolezza, la comunicazione e la connessione devono svolgere un ruolo fondamentale.
Sul nostro approccio
Secondo una Raccomandazione dell’UNESCO sull’Apprendimento e l’Istruzione degli Adulti, ci sono tre aree chiave importanti per l’apprendimento degli adulti:
- Alfabetizzazione e istruzione di base
- Formazione continua e sviluppo professionale (competenze professionali)
- Educazione liberale, popolare e comunitaria (competenze di cittadinanza attiva)
Dal momento che gli indicatori di un buon livello di integrazione delle persone immigrate spesso si limitano a fattori come l’occupazione, lo stato medico, l’alloggio e l’acquisizione di una cittadinanza, cerchiamo di focalizzarci su alcune caratteristiche che sono difficilmente considerate nelle statistiche analitiche quantitative. Una di queste è la partecipazione alla vita sociale e comunitaria, ed è un fattore difficile da misurare e può essere rappresentato attraverso le riflessioni delle singole persone immigrate in indagini qualitative e casi studio, come il rapporto dell’OCSE.
Lo sviluppo di un esauriente programma di orientamento per le nuove persone immigrate che copra tutte le tematiche importanti per i loro bisogni e che garantisca loro maggiore sicurezza e integrazione viene spesso suggerito come una possibile soluzione. Di recente, infatti, sono state diverse le iniziative per la creazione di corsi introduttivi obbligatori per le persone immigrate in molti paesi europei. Per esempio, la Svezia ha reso obbligatorio per tutti i richiedenti asilo un corso sulla società svedese; oppure, il Ministero degli Interni della Repubblica Ceca ha organizzato dei corsi d’integrazione per aiutare i cittadini di paesi del Terzo Mondo a iniziare una nuova vita nel paese ospitante, perché potessero orientarsi velocemente e comprendere al meglio i loro diritti e doveri. Inoltre, questi corsi si focalizzano anche sulla conoscenza “dei valori di base e della cultura della società”, la vita in Svezia, le leggi e i valori svedesi.
In questo testo riteniamo anche che l’esperienza migratoria dipenda molto dal sesso e dall’età e per questo motivo verranno presi molto in considerazione.
Risorse
Ager, Alastair & Strang, Alison (2008): Understanding Integration: A Conceptual Framework, Journal of Refugee Studies, Volume 21, Issue 2, Pages 166–191.
European Commission (2020): Action Plan on Integration and Inclusion 2021-2027.
OECD (2018): Indicators of immigrant integration.
OECD (2018): Working Together for Local Integration of Migrants and Refugees.
Pelling, Lisa (2021): Sweden: Compulsory introduction course for all asylum seekers.
Sottomoduli:
Integrazione linguistica
Loro e Noi: Incontrarsi e darsi il benvenuto
Donne in Azione
Sei ciò che mangi
Oltre le culture e le età: Unire le persone immigrate a quelle anziane